lunedì 1 ottobre 2012

Rayman Origins - un gioco serissimo, ma anche no



Nuova settimana, nuovi progetti, nuove storie da raccontare! Prima di addentrarci nella recensione, parliamo della nuova grafica del blog che in realtà non è completata, ma in fase di stand-by, ché sto ancora aspettando delle robe carine da implementare e rendere il tutto definitivo. C'è la pagina FB (a cui dovete assolutamente mettere mi piace) e c'è il mio personale profilo Twitter (che dovete assolutamente followare). Ovviamente sulla pagina di FB si è ancora troppo pochi per parlare, per discutere, ma l'obiettivo è creare qualcosa in più che un semplice blog dimenticato daddio. L'obiettivo è avere un bel confronto insieme sui social network, ed mica è roba da niente.

Ora torniamo alle cose serissime. Come da titolo: Rayman Origins. "Ma pande', è bello? cioè, me lo devo comprare?" Se ti piacciono i platform la metà che piacciono a me, forse. O forse no. Perché è un platform 2D, è tutto disegnato, e, oh, potreste anche dire che è per bambini. Però se volete lo potete giocare anche con gli amici della cumpa.
Ve la sparo lì, all'inizio. Io ho sempre odiato i livelli d'acqua nei platform, ma qui mi sono piaciuti lo stesso. È difficile farmi piacere l'acqua in ogni sua forma, ma qui è andata diversamente. Ora, il gioco merita? Decidete voi, dopo aver letto la recensione... [...]


Il bello di questa recensione è che, senza mezzi termini, non ha problemi di spoiler. Non perché ho deciso che vi voglio spoilerare tutta la trama, sia chiaro, oh. Solo che la trama non c'è proprio, è inesistente e se la cerchi trovi soltanto Lum. Il plot iniziale introduce soltanto il motivo per cui Rayman e i suoi amici girano il mondo alla ricerca di omini rosa, ma sarebbe stato lo stesso se ci avessero cacciato dentro al primo livello con brutalità, come animali da macello. 
È la stessa sensazione che si prova giocando ad uno sparatutto, ma Rayman Origins è molto più coinvolgente e trascinante. 


Il Gameplay, cristallino in ogni sua parte, immerge il videogiocatore all'interno di universi diversificati tra loro, con caratteristiche precise che li fanno riconoscere sempre, tipo "massì, qua siamo all'ospizio!". E mica dico ospizio tanto per dire, ché qui il nonsense è d'obbligo: ci sono gli uccelli alla Angry Birds, ci sono le salsicce che ti bruciano, le arance artigliate, le vecchie con borsetta (che manco a dirlo, fanno più male di tutti), e pellicani riposanti su note musicali. CIOÈ
Tutto questo nonsense è accerchiato da una gang di cattivi ragazzi che nelle ultime ore di gioco hanno anche il coraggio di farti bestemmiare gravemente, mandando all'inferno te stesso e perfino tua madre. Perché il gioco è sì all'insegna del divertimento, ma gli ultimi livelli hanno un livello di sfida che da molto non vedevo in platform. 
Pure i boss sono belli belli e mi sono fatto anche grosse risate (risate soffocate, ché giocavo di notte), purtroppo, però, non sono così difficili da battere. Ma vi giuro, è l'unico neo riscontrabile in Rayman Origins. 


La grafica del titolo è cartoonesca, in linea col 2D, ma così tanto particolareggiati che ci si abitua a guardarli fin da subito, come quando guardi un vecchio amico e dopo tanti anni lo riconosci subito. Gli sfondi sono disegnati divinamente in ogni loro parte, ché a volte tipo ti fermi lì, a guardare, e t'ammazzano. E la volta dopo va a finire che allo stesso punto ti fermi, e t'ammazzano. E dici "ma allora sei scemo", ma la volta dopo ti rifermi di nuovo. E t'ammazzano.
A volte ti fermi pure a sentire la musica, anche quella ineccepibile, con tracce che non servono a riempire solo il vuoto del bluray, ma ti accompagnano nel gioco. La soundrack ti immerge, ti prende per mano e ti dice "senza di me 'sto livello non avrebbe nemmeno senso, lo senti, vero?". Ti fermi ad ascoltare e t'ammazzano. Guardi lo sfondo mentre ascolti la soundtrack, e t'ammazzano. Di nuovo, e di nuovo. Perché è un connubio tipo pomodori e mozzarella, come Pandemion e le robe di qualità. Assolutamente aureo. Niente di tutto ciò succede nei platform più recenti.

Considerazioni Finali


Rayman è il gioco che tutti si dimenticano, la perla che trovi nel cestone del carrefour a 10 euro, e, poverino, piange perché nessuno lo compra.
È un capolavoro mancato: è un gioco dalle grandi potenzialità, ma nato nell'universo sbagliato, un po' come Batman. Il passo a gioco scatolato era da fare solo dopo l'approvazione da parte del pubblico, che inondato ormai da tempo con giochi di dubbia qualità, avrebbe sicuramente amato questo fiore all'occhiello della produzione Ubisoft. Non si campa di solo AC... O forse sì, non è questo l'importante. Purtroppo per Ubisoft, ha pubblicato un gioco perfetto sotto quasi tutti i punti di vista, ma ha puntato al pubblico sbagliato. Sicuramente, fosse uscito in Digital Delivery, avrebbe avuto un esito diverso e, per certi versi, migliore. Il pubblico sbagliato infatti gioca solo ad AC, noi, che siam più belli, aspettiamo il prossimo lavoro di Ancel. 

Nessun commento:

Posta un commento