martedì 23 ottobre 2012

Cogan - killing them softly (ed altre robe)


 
Si torna in pompa magna, è dall'otto ottobre che non scrivo e non mi capacito del perché, proprio. Tu lo sai? E tu, lo sai? Io lo so, ma non ve lo verrò certo a dire. 
Rapida digressione, e poi partiamo con la recensione tutta bella e tutta figa. Appena visto il nuovo trailerone di Iron Man, e non si capisce nulla. Domani magari ne parlo ché è corto da scrivere e, sapete, c'ho da andare a divertirmi, mercoledì sera, io. 
Tra le tante cose ho finito di leggere pure quel libro che tutti ti spacciano come un libro popo bello, ma manco pe' niente, aggiungo io. Manco pe' niente. Parlo pure di quello, eh, tranquillissimi.
Hanno annunciato anche ipadMini, e mi è venuto una voglia matta di comprarlo... Si scherza, ovviamente, che me ne faccio se ho già il Kindle Touch, dico.
Poi si parlerà di serieTV, ed è tutto quello che vi devo dire, per ora.
Lo avete visto Brad Pitt che punta il fucilone (o quel che è) verso l'infinito (e oltre)? Se non avete visto il film non so, magari andate a vedervelo.
Una recensione, come solito, senza spoiler alcuno, ché son bravo...[...]

Se cerchi "killing them softly" su google trovi solo me. Strana coincidenza, vero?
E' difficile non spoilerarvi la trama, ché qui, di trama, non c'è praticamente niente. Se vi espongo l'incipit va a finire che vi vado a spiattellare metà film, e non è tanto bello. Ma dirvi che si parla di mafia non è spoiler.
E' una trama piuttosto scarna: semplice, lineare, ti porta con semplicità al finale senza alcun tipo di colpo di scena (solo per chi è più smaliziato). Ambientato nel 2008, quando quell'uomo bello, bravo ed abbronzato che fa capo al nome di Obama sta per scalzare Bush alle presidenziali.
Se ad una visione superficiale della pellicola può sembrare noioso e privo di contenuti, ad una più attenta il film ti trasporta all'interno di una trama dentro la trama. C'è quella superficiale, dove non succede nulla di particolare, poi, all'interno, ti ritrovi in mezzo ad un vero e proprio paragone tra crisi economica e crisi della mafia. Anche la mafia soffre, non riesce ad arrivare a fine mese, proprio. La similitudine avviene grazie ai discorsi realmente avvenuti tra Bush e Obama durante la campagna elettorale, fatti sentire allo spettatore tramite un artistico fuoricampo, come ci fosse una tv o una radio accesa nelle vicinanze.
Sentire a posteriori le loro parole proietta sullo schermo una immagine sinistra di ciò che stiamo vivendo ora, nel 2012.


Alcune scelte registiche si fanno ricordare: sono scelte però dal sapore già visto con solo un pizzico di originalità. Accompagnate da una scelta musicale che ben si accosta all'atmosfera a tratti surreale dell'opera, con questa musica un po' indie e un po' senza genere, si fa guardare lo stesso, e dopo un po' dimentichi che quella inquadratura già l'hai vista in quel film lì, sì, quel film, ma come si chiamava... non ricordo. E continui a guardare il film.
Se la scelta registica può essere opinabile sotto alcuni aspetti, la recitazione si stabilizza ad alti livelli, che ti esce perfino il comandante di Mass Effect 3, alla fine, a dirti "alti livelli, squadra". Nessun attore è messo lì per caso e tutti san quello che stan facendo, con un merito particolare a Brad Pitt, ché tutti se lo ricordano per Troy, pure i professoroni della fungia. Ma Achille ti sa recitare bene, se non fa Achille. 


Considerazioni Finali

Al film manca un'enorme dose di originalità.
Non si riesce a spingere oltre i paletti di una trama banale, con una regia che non lavora mai da sola. Non basta la buona recitazione e nemmeno la presenza di un buon comparto musicale che, seppur facendo una figura più che onesta, non sa tenere in piedi il film per ovvi motivi. Si esce dalla sala con un senso di insoddisfazione che permea tutto il corpo, con sensazioni contrastanti.
Un film d'autore che si piglia troppo sul serio e fa troppo l'autore.

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