Intanto che carica il nuovo video di
Dario Moccia mi sono messo a scrivere 'sto articolo, ché non ho nulla
da fare. La voglia di andare a buccare drento le bacheche
altrui su FB scrivendo “OH MA RIPIJIATI” è fortissima, a
volte ti trattieni solo perché poi ci sono le amichette, e ti
rompono il cazzo.
Non scrivo da tantissimo, ma in realtà non sono morto: scrivo per un giornale online di qua e di là (per la precisione, due
articoli a settimana), e per la pagina FB l'Occhio sul Tubo, quindi non ho più trovato tempo per il mio carissimo e tenero blog.
Dopo la mia introduzione, iniziamo a
parlare di videogiochi, ché mi sono rimesso all'opera, sì, sì,
fortissimamente sì. Invece di studiare mi faccio le partitine alla
play, dunque ho finito Dead Space (chi mi segue su Twitter a queste coordinate lo sa già. Come, non siete Follower? Cattive persone).
Dead Space non mi ha fatto paura. Nemmeno col Dolby
Surround, le cuffie, le tapparelle giù, la vicinanza da miopia
allo schermo, nulla. Alla fine, forse, ho fatto qualche
salto, ma solo perché dovevo andare in bagno e non riuscivo a stare
seduto comodo sulla sedia. 'Na roba che ora spieghiamo perché.
Dici, tu “ma pande' è un giocone, hanno ridisegnato il modo di
fare l'horror” e io ti dico che a me il sangue sulle pareti non
sembra un nuovo modo di fare horror, l'hanno messo in HD, e stica, davvero. Ma poi dopo cinque minuti ti alzi e gridi
“BASTAAAAAAAAA”. Spegni, fai due giravolte e riprendi in mano il
pad.
Scappare, scappare, devo scappare |
Io quando gioco ad un horror sono abituato al senso
d'ansia, al sentirmi pesante ad ogni passo che compio, al tenere in canna
una pallottola per ogni evenienza, alla paura di dover morire. Ma EA, al solito party di fine anno, han deciso di dare ad Isaac un'armatura, una pistoletta (che chiamano lama, così, random),
e poi tié, divertiti a comprare le armi che vuoi.
Attenzione a non comprare il tagliatore, se no vi riempirete le tasche con dieci milioni di munizioni inutili e poi non saprete più dove metterle. Alla fine, presi dalla disperazione, le venderete tutte. Anche perché, come in un horror che si rispetti, ogni nemico rilascia alla sua morte un gustoso premio. Ok, ok, ora sostituite "horror" con "action", da'.
Attenzione a non comprare il tagliatore, se no vi riempirete le tasche con dieci milioni di munizioni inutili e poi non saprete più dove metterle. Alla fine, presi dalla disperazione, le venderete tutte. Anche perché, come in un horror che si rispetti, ogni nemico rilascia alla sua morte un gustoso premio. Ok, ok, ora sostituite "horror" con "action", da'.
Cioè, ma come fai a chiamarla PISTOLA io non lo so, pande', si vede benissimo che è una lama |
La trama la
lascio perdere, mi ha fatto solo girare i coglioni che non sai,
guarda. Cioè, di sicuro a chi non l'ha giocato non interessa
niente se spoilero, ma io son buono d'animo e non lo faccio lo
stesso. In realtà , se volete spoilerarvelo, basta leggere il retro della copertina di Dead Space 2. Solo le prime
tre parole, come ho fatto io. Irrational, sì,
bravi, ancora, ancora.
I personaggi hanno uno spessore tipo dei foglietti di carta, Isaac non si ribella nemmeno quando gli dicono “Oh,
andiamocene, ora, da', subito, non fare storie, muoviti”. Lui,
zitto, saluta tutti con la mano. Oppure Naomi Hunter, alias Kendra
Daniels, (Naomi Hunter però non ha la personalità da sputo e non si fa sgamare al secondo minuto di gioco). Hammond è, un'ameba con la fortuna di Paperino, e poi... il dottor
Klarke. L'odio profondo per il gioco, colpa sua. Perché è un
personaggio inutile, doppiato da Dario Argento, un personaggio che non sa doppiare, .
A' Dario, ma un po' di dizione, dico, un minimo, giusto per non
buttarci in un gioco delle "h" che dovrebbero essere "c".
Si sarà capito: Dead Space è stato un parto, la voglia di finirlo è scaturita dal fatto che poi avrei potuto insultarlo un po' sul blog. Ci ho provato a spaventarmi, a farmelo piacere... Niente.
Ovvio, se non è piaciuto non vi odierò, ma magari l'amicizia si incrinerà giusto un poco, niente di che.
Ovvio, se non è piaciuto non vi odierò, ma magari l'amicizia si incrinerà giusto un poco, niente di che.
Domani, salvo ripensamenti, scriverò di un libro (che libro non si può chiamare), e domani, tipo a quest'ora, troverete l'articolo bello fumante. E puzzolente, ve lo garantisco. Cosa recensirò? Provate ad indovinare qua sotto. Se siete delle persone buone, e ne
sapete di grafica, servirebbe pure una bella ripulita al blog. Voleste
darmi una mano non esitate a contattarmi qui sotto o dovunque
vogliate. Io di grafica non ne capisco una beneamata fava, perciò
qualcuno che sappia aprire Photoshop e farci qualcosa in più di me
non sarebbe male. Vi ringrazio in anticipo anche se nessuno si farà sentire.
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