domenica 9 settembre 2012

Il Cavaliere Oscuro - il Ritorno (La recensione senza spoiler, giuri)


Dato che hai finito Mass Effect 3 (Ne parli qui) la notte del 30 agosto, ha rovinato tutte le belle premesse della serata. Infatti eri andato a vedere Batman, l'ultimo, quello bello, dove hanno avuto tutti da ridire e di cui sparlano sempre. Pensavi di aver visto un film che SBAM!, ed è così, ma poi ti sei dimenticato tutto. 
In realtà hai anche aspettato volontariamente, a scapito di tutto il seguito che avrebbe avuto il post (ché la parola "batman recensione" era di sicuro fra quelle più cliccate), perché hai voluto che l'erezione causata dal film svanisse, mutasse in qualcosa di più obiettivo, e siamo arrivati al 9 settembre.
Prendete in considerazione una cosa: se l'erezione è durata così tanto, un motivo ci sarà.
In molti hanno cercato di fare un confronto con quel fantastico The Avengers che tu purtroppamente ancora non hai visto ( "Ma che nerd sei, Pande'!") ma non ci sta. Perché c'è una differenza sostanziale fra i due: il primo, The Avengers, è un film di supereroi, il secondo un film con un supereroe. Nolan ha provato ad elevare i film supereroistici a qualcosa di più.
Ma è riuscito a farlo? È riuscito ad inserire un genere dentro il genere, a far sì che da un film blockbuster si potesse ricavare qualcosa di più?
[...]



Per quanto il primo film della trilogia, Batman Begins, si sforzasse per essere diverso da una pellicola di supereroi, non ci riusciva. Batman è il protagonista, lotta contro tutti e ce la fa. Nel secondo, invece, Nolan gira un po' le carte in tavola, rovescia l'idea che hai di buono e cattivo. Batman non ce la fa più come prima.
Il Ritorno, quindi, è la naturale evoluzione di un personaggio che cresce, cambia e non ha più bisogno di Batman. Perché qui il personaggio principale non è più il supereroe, ma la città e le persone che la vivono: Bruce è solo quello di cui vengono narrate le gesta, per pochissimo tempo: se state cercando un film dove si prendono a mazzate dall'inizio alla fine, andate altrove. Non è quello che state cercando. Batman, infatti, è più presente nella nomenclatura che in tutta la sceneggiatura.


Quest'ultima, però, non ne risente: Chris ti prende per mano e, grazie anche ad una colonna sonora di portata magistrale composta da Hans Zimmer (lo stesso di Inception), ti introduce ad una Gotham con l'insaziabile retrogusto di Manhattan. Non soltanto perché il film è girato in quei luoghi, ma anche per il degrado sociale che si respira durante tutte le due ore e quaranta. 
In tanti l'hanno detto, e mi aggiungo al coro: Il Cavaliere Oscuro - Il ritorno è un film con un accento fortemente politico. Alcune scene, infatti, se trasportate al di fuori del mondo cinefumettistico risulterebbero come un lampante inno di protesta. L'idea politica di Nolan resta però volutamente confusa, e alla fine del film si ristabilisce un'ordine gerarchico meno equo ma (forse) anche meno utopico. 
Poco importa se lo Status Quo venga raggiunto a svantaggio di un plot con alcuni buchi al suo interno. Rimane un film di supereroi ed entrando in sala tu sai a cosa vai incontro. E per quanto ce l'abbiano menata sul fatto che è un film volutamente realistico, alcune forzature vanno accettate, senza l'occhio critico di chi deve per forza smontare un film di successo solo per ricevere più feedback dall'utenza.



C'è questa ragazza poco più su che mi ha obbligato ad utilizzare il cambio di mutande che porto di scorta solitamente. Perché chi se lo aspettava fosse così topa, la Hathaway, e riuscisse persino ad entrare così bene nella parte di un personaggio stato per l'ultima volta di Halle Berry (Catwoman, un film che più immondo non si può). È stata la sorpresa del film, non ti aspettavi di certo una interpretazione simile. Gli altri, invece, te li aspettavi sopra la media fin dall'inizio, e sei stato ampiamente accontentato. Christian Bale e Gordon Levitt su tutti, ma anche Alfred (interpretato da Michael Caine, perfetto nel ruolo di padre putativo), Gary Oldman (sei piuttosto imparziale perché Gordon ti piace 'na cifra) e Freeman (E' sempre il solito Freeman, impeccabile). L'unica che non mi piace è Cotillard, ma non mi piace mai, colpa mia. Ha quest'aria francesnob che t'intacca l'espressività. 
C'è pure Bane (interpretato da Tom Hardy), che sono sicuro recitasse benissimo. Ma se il doppiaggio per gli altri era perfetto sotto tutti gli aspetti, Bane è doppiato così male da pregiudicare la sua recitazione. Ma non vi preoccupate: ho già fatto in modo che Filippo Timi venga radiato da tutte le società di doppiaggio del mondo. 




Considerazioni Finali 

Sì. Questa è la risposta alla domanda iniziale. Nolan, infatti, è riuscito nell'operazione prefissata: il genere non è supereroistico, ma è solo il contenitore di un genere diverso, dove ci sono riferimenti ad una cinematografia di alto livello, con una trama tendente ad una visione più psicologica che d'azione. Questo non succede in The Amazing Spiderman o in The Avengers - per citare i nuovi arrivati. 
Il Cavaliere Oscuro - Il Ritorno non è un film per tutti. La mancanza di scene d'azione è quasi opprimente, il finale è a tratti incerto ed asmatico (solo ad uno sguardo superficiale), ma non lascia l'amaro in bocca.
E, se un film di massa come questo riesce a far riflettere lo spettatore, a farlo ragionare, a fargli chiedere cosa c'è dietro ad un finale popolare, è davvero riuscito nell'impresa.

2 commenti:

  1. Sono d'accordo con te, onestamente. Nolan ha confezionato un film diverso dai soliti film sui supereroi, e ha mostrato alla marvel come andrebbero fatti i suddetti film.
    Unica pecca che ho trovato, seppure stupida: hanno cambiato il doppiatore a Morgan Freeman. Trauma completo, in quanto è sempre stato lui il doppiatore (almeno nei film che ho visto, chiedo scusa nel caso mi sbagliassi) e cambiandolo hanno quasi rotto la magia del personaggio e il nostro affetto verso di lui.
    Magari, in un futuro non troppo lontano, potrebbero fare un film su Devil a questi livelli...magari...nella mia personale utopia...

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    1. Te lo riscrivo perché era davvero incomprensibile:

      Il Batman di Nolan è qualcosa di fondamentalmente diverso perché lo ha tirato fuori dal fumetto e lo ha reso ciò che è. Infatti a molti amanti della controparte fumettistica non convinceva fin dal 2008, con Batman Begins.
      L'unico modo per convincersi della bontà dell'opera è guardarlo pensando che sia un film CON Batman, e non su Batman.
      Se la DC volesse iniziare a sfruttare appieno i suoi personaggi, però, dovrebbe seguire uno stile più Marvelliano.

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