lunedì 2 giugno 2014

Maleficent - La stroncatura che farà sorridere Aurora (perché sorride sempre)


Ma da quant'è che non ci vediamo sul blog? Potrei andare a controllare, ma non ho voglia. Perché troppi giri da fare, apri il browser, vai lì, vai là, lascia perdere che è meglio.

L’unico motivo per cui dopo più di sei mesi sono qui a scrivere è Maleficent. Che oh, c’era Angelina Jolie, c’era Elle Fanning e nulla che mi facesse presagire un film così tanto di merda.
Ché probabilmente nessuno se n’è accorto (perché tutti ammiravano Angelina con delle spranghe di ferro al posto delle guance) però la sua trama è una delle robe più brutte che l’intera produzione Disney abbia mai sfornato. 

L’antifona di Maleficent è la stessa che, da qualche anno a questa parte, ci accompagna in ogni opera dal significato "profondo": prendi un personaggio malvagio e trasformalo in un antieroe. Senza sbavature, mi raccomando. 
Per spiegare la sua malvagità, il personaggio dovrà aver avuto solun’infanzia difficile, o peggio, aver conosciuto un ragazzo che l'ha friendzonato. 
E dato che tutti (ma proprio tutti) siamo stati friendzonati almeno una volta nella vita, ci immedesimiamo. E non ce la fai proprio a volergli male, all’antagonista. 


Sia ben chiaro, io non ho mai disdegnato questi piccoli escamotage per far immedesimare lo spettatore: ma in Maleficent non lo sanno proprio fare. 
È tutto così alla luce del sole che i ruoli del buono/cattivo non solo vengono messi in discussione, ma ribaltati completamente. 
I personaggi iniziano a muoversi all’interno della storia completamente a caso, mentre Aurora, che evidentemente soffre di alcuni problemi di socializzazione, sorride a chiunque in qualsiasi momento.Sì, anche se non vede tutti i suoi familiari da 16 anni (madre dispersa dopo mezz’ora di film, mai più ritrovata). 
E la colpa di chi è? Di Malefica, che è sì buona, ma quando deve fare la stronza non se lo lascia certo ripetere. E Aurora sorride.

SORRIDE SEMPRE

Se la storia del personaggio di Malefica fosse stata inserita in un contesto credibile, non sarei qui a bocciare la pellicola. Ché comunque è sempre bello vedere la cattiva che diventa buona, fa le moine, salva il mondo e si capisce che i veri cattivi sono i buoni. Sopratutto in questo periodo, dove i veri cattivi sono tutti al governo perché "'so tutti ladri". A laggente piace che si concordi con loro.

Ma se dopo quindici minuti mi dici a chiare lettere (e fidatevi, te lo sbattono proprio in faccia, a dirti “EHI! GUARDA QUI! SI’, E’ PROPRIO COME ABBIAMO DETTO!”) quale sarà il colpo di scena, il ladro sei tu.
Mi hai rubato 8 euro di biglietto. A tradimento.


L'unica nota di merito è Elle Fanning. Forse lei, e solo lei, potrebbe valere il prezzo del biglietto (del lunedì, quando costa meno). I suoi sorrisi (infinitamente fuori contesto) vi faranno sciogliere se non siete troppo grandi per apprezzarne la bellezza.
Se però poi ci aggiungi gli zoom dei volti come nei film di Kung-Fu (belli eh, però mi chiedo, cazzo c’entrano), le scene di combattimento frenetiche e caotiche (che non si capisce neppure cosa succeda sullo schermo) e gli effetti speciali convincenti ma schiavi degli occhialini 3D, posso affermare che Maleficent non è un’occasione mancata, è proprio un’occasione nemmeno presa in considerazione.

Insomma, andate a guardarlo per lo stesso motivo per cui siete andati a guardare 300: L’alba di un impero. E se mi rispondete per i combattimenti, siete degli ipocriti.

P.S. Potrei scrivere un articolo a parte sull’epopea affrontata per vedere questo film. Per il momento, vi do un consiglio: non andate mai al cinema con più di dieci persone.  Davvero. Già quindici è troppo. Figurati 31.

Nessun commento:

Posta un commento