mercoledì 21 agosto 2013

Grand Theft Auto V in Recensioni Anteriori - Quello che leggerete fra poco meno di un mese, però ora


Pochi titoli hanno la possibilità di sconvolgere e modificare le aspettative dei videogiocatori, diventando dei veri e propri must. Grand Theft Auto è uno di questi: sedici anni sono passati da quando uscì per la prima volta sugli scaffali il primo capitolo, nel 1997.
Da quel momento c’è stata una vera e propria consacrazione della serie: GTA è attualmente una delle saghe più vendute al mondo ed è conosciuto – nel bene e nel male – anche da chi non ha mai sfiorato una console.

Il 2001 è stato certamente un anno fondamentale: sancì infatti la trasposizione di GTA dal 2D al 3D con GTA III, stravolgendo molte delle convinzioni videoludiche dei giocatori. Qualche anno dopo, Rockstar scompaginò l’assetto videoludico da lei stessa creato proponendoci Grand Theft Auto: Vice City e San Andreas, i quali elevarono ancora di più l’esperienza narrativa e videoludica.
L’unico titolo a non aver convinto il pubblico è purtroppo GTA IV, che nonostante proponesse un’ambientazione odierna dava poca libertà al giocatore con una mappa non alle altezze delle aspettative.

Ora Rockstar ci riprova con GTA V: riuscirà a soddisfare le aspettative dei fan?
Scopriamolo insieme.


Squadra che vince non si cambia


In Grand Theft Auto V (per la prima volta) vestiremo i panni di tre personaggi: Michael, uomo di mezza età ed ex-criminale di grande fama, Franklin, uomo di colore che fa l’agente di riscossione crediti per conto di una concessionaria d'auto di lusso e Trevor, un drogato psicopatico con indole aggressiva e distruttiva. Fanno da sfondo gli splendidi e vasti paesaggi di Vinewood e Los Santos, ricostruzioni più o meno fedeli di Hollywood e Los Angeles (che abbiamo già conosciuto in GTA: SA) nel quale verrete trascinati senza problemi per più di 30 ore di gioco.
I protagonisti, chiaramente ispirati a personaggi come CJ e Tommy Vercetti, hanno dalla loro un forte carisma e un profilo psicologico delineato. La somiglianza, però, viene presto dimenticata grazie all’ottima prestazione recitativa e all’ormai classico Humor Rockstar che rende interessante la trama fin dai primi minuti di gioco.
La realizzazione di tre personaggi ha reso possibile anche un abbattimento concreto dei tempi morti, con un miglioramento del dinamismo. Le missioni non sono più spostamento da A a B, ma risultano più variabili e fresche.
In poche parole, quindi, potete stare tranquilli: tutte le sbavature che rendevano le missioni noiose o stressanti sono state eliminate.

Ammazzare non è mai stato così divertente


Con GTA V, Rockstar è finalmente riuscita a scrollarsi di dosso l’approssimazione che si portava dietro da anni: ora le sezioni di sparatoria sono credibili e ben riuscite e il controllo dei personaggi molto meno macchinoso. Il sistema di puntamento, pur imitando i modelli dei TPS di ultima generazione, funziona in maniera più che discreta e le coperture, studiate alla perfezione, danno un sapore che già pensa nextgen.
Ammazzare in GTA non è mai stato così divertente, e ve ne accorgerete appena prenderete in mano una pistola o inizierete a picchiare un passante a mani nude (sappiamo che lo farete!)
Anche le gare automobilistiche sono state arricchite ed ottimizzate, ma se cercate un gioco nella quale gareggiare esclusivamente con i motori, andate altrove.
Come nel capitolo precedente, anche in GTA V il telefono cellulare è un elemento di necessaria importanza per missioni e attività secondarie, e ognuno dei protagonisti ne avrà uno personale: non avrete problemi quindi a chiamare un amico, cercare missioni secondarie oppure giocherellare con le suonerie.

La città è viva


Inutile negarlo. GTA V punta al perfezione degli ambienti, alla riproduzione fedele dei monumenti, delle attrattive e della popolazione.
E Rockstar è riuscita nell’intento: maniacale la cura al particolare, sbalorditivo vivere dentro la città. Senza neanche accorgervene, tralascerete la trama girovagando senza meta con l’auto, in moto o perfino a piedi per ammirare ciò che vi sta attorno, e subito vi accorgerete che anche la popolazione cambia e si comporta a seconda del posto in cui vi trovate o a seconda delle intemperie.
Si potrebbe continuare per ore a parlare di tutti i particolari presenti perché GTA V è un universo coerente a se stesso, e Rockstar lo fa notare ogni volta.
Interessanti anche le attività collaterali che si possono intraprendere nel tempo libero: dal guardare la girovagare su internet, per passare ad una serata a bere. Possibile anche, andare alla ricerca di segreti o Easter Egg (alieni e mostri sono lì ad aspettarvi). È quasi un torto spoilerarvi quello che si può fare, quindi lasciamo a voi l’onere di scoprirli tutti.
E se la città è così viva, non ci immaginiamo come potrà comportarsi il Multiplayer Online, del quale faremo un approfondimento i primi di ottobre.
GTA V, sotto questo punto di vista, sembra infinito.

Anche il tuo Joystick avrà una Texture in HD


La cura maniacale per il dettaglio si ripercuote anche sull'impatto visivo.
Il motore grafico, riscritto totalmente, sfoggia modelli poligonali al limite del fotorealismo, ricchissimi e curati sotto ogni minimo aspetto. Ogni persona su schermo è diversa, i monumenti e le attrattive sono praticamente uguali all’originale, le auto ricalcano in maniera eccelsa i loro fratelli reali e gli shader riproducono fedelmente ogni tipo di superficie, compresa l’acqua.
Anche la fisica è stata migliorata: i piccoli problemi durante le collisioni con le altre auto e alcune imprecisioni sui movimenti dei protagonisti sono stati eliminati.
Come ciliegina sulla torta, l’enorme scelta musicale che viene data al giocatore: Rockstar ci ha abituato bene, ma questa volta fin troppo. Ci sono così tante canzoni che sembra di ascoltare davvero una radio.
Difficilmente vi accorgerete di aver ascoltato due volte la stessa canzone.




Questa volta ce l’ha messa proprio tutta: dopo aver preso coscienza dei (seppur minimi) errori commessi con GTA IV, Rockstar fa uscire un titolo che rispetta e supera perfino le aspettative.
GTA V è maniacale sotto tutti i punti di vista, e centra in pieno l’obiettivo con una trama ben realizzata e un ambiente altrettanto ben strutturato.
La Grande R dipinge uno spaccato della società americana in un contesto vivo e reale, con i suoi pregi e difetti, non lascia nulla al caso e pretende che tutti guardino la canzonatura di una società piena di contraddizioni. 
GTA V, più che un videogioco, è uno sguardo ironico alla collettività, riesce con una fotografia a immortalare tutti i nostri vizi e, in minima parte, anche le nostre virtù.
Grand Theft Auto V è di sicuro il canto del cigno di una generazione che poco ha dato ma che tanto avrebbe potuto dare: Rockstar ci ha lasciato in eredità un titolo che ben fa capire le potenzialità della nextgen.

Voto: 9.8


Pensavate davvero fosse una recensione seria? No.
Questo, è, a grandi linee, quello che leggerete fra meno di un mese su tutti i siti di videogiochi italiani. Le parole non saranno le stesse, qualche concetto cambierà, ma state certi che più o meno sarà quanto avete letto.
Ricordatevi i titoli, le belle parole spese completamente ad occhi chiusi, e fra un mese tornate qui a dirmi se ho sbagliato: ché quando un gioco alimenta così tanto Hype (e soprattutto, spende così tanto in termini di pubblicità), anche fosse il gioco più brutto del mondo, non potrebbe mai venir stroncato, neppure di poco.
Ché lo sai, che figura ci farebbero, quelli che hanno venduto spazi pubblicitari se poi scrivessero che il gioco è una merda?
Perché il gioco potrà essere pure ‘na figata stratosferica, ma per i recensori "mainstream" lo deve essere a prescindere.

N.B. Non ho giocato a GTA V, tantomeno l’ho provato. Ho semplicemente scritto una recensione ipotetica di quello che, secondo me, verrà scritto. 

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